Nuove regole per le concessioni balneari: entro giugno 2027 i Comuni dovranno avviare le gare. Ecco cosa prevede la svolta.
La riforma delle concessioni balneari in Italia segna un punto di svolta con l’obbligo per i Comuni di avviare le gare entro giugno 2027. Questa decisione, frutto di un intenso negoziato con la Commissione Europea, introduce nuove regole per garantire una maggiore trasparenza e competitività nel settore delle concessioni demaniali marittime.
Concessioni balneari: le motivazioni dietro la riforma
Dopo che lo scorso 12 agosto l’Antitrust ha bocciato il piano del governo di estendere le concessioni balneari fino al 2025, ci ritroviamo di fronte a una novità importante. L’obbligo di avviare le gare per le concessioni balneari entro giugno 2027 rappresenta una risposta necessaria a una serie di sollecitazioni provenienti dall’Unione Europea. Dopo anni di proroghe e modifiche alle normative, la Commissione Europea ha esercitato pressioni significative sull’Italia affinché allineasse la propria legislazione con le direttive europee, in particolare quelle sulla concorrenza. Le concessioni balneari, che coprono una vasta porzione delle coste italiane, sono state spesso prorogate automaticamente, una pratica che l’UE ha ripetutamente contestato.
La nuova riforma impone ai Comuni di avviare le gare entro il 30 giugno 2027, permettendo loro di anticipare i bandi se lo ritengono opportuno. Questo compromesso, accolto come un passo necessario, serve per evitare ulteriori procedure di infrazione da parte dell’UE. Ma non solo, serve anche per garantire che le concessioni siano assegnate in modo trasparente e competitivo, rispettando gli interessi locali e nazionali.
I dettagli e le implicazioni
La bozza della riforma, che sarà discussa in Consiglio dei Ministri, introduce diverse novità. Tra queste, troviamo l’estensione delle concessioni attualmente in regime di proroga fino al 30 settembre 2027. C’è la possibilità di ulteriore proroga fino al 31 marzo 2028 in caso di difficoltà oggettive nell’esecuzione delle gare. In questo contesto, “non ci saranno prelazioni per i concessionari uscenti”, un punto su cui Bruxelles è stata irremovibile. Tuttavia, è stato concordato un sistema di indennizzi per i concessionari uscenti, che saranno a carico del nuovo concessionario e calcolati sul valore dei beni ammortizzabili e sugli investimenti non ancora recuperati.
La riforma specifica anche che le nuove concessioni avranno una durata compresa tra 5 e 20 anni e stabilisce criteri di gara che valorizzano l’esperienza professionale e la capacità di mantenere i posti di lavoro esistenti. Questa nuova disciplina mira a favorire una maggiore equità nel mercato delle concessioni balneari, sostenendo sia le piccole imprese locali che le esigenze di modernizzazione e conformità europea.